Paggena:D. Giovanni d'Alverado con Pulcinella rivale d'uno spadaccino, Ganimede affettato, e duellista per necessità (1848).djvu/9

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Alf. Casta. Io ti prometto, che Tenendo D. Gio- vanni , e trovandolo deforme come al ritrat- to, non te lo farò «posare; . , . > ,,

Eie. Ora mi parlate da padre amoroso , ed io -tutta piena di gratitudine ve ne bacio le mani. ^ < SCLNA IV. . . , ,

Colombina , e ditti., , , , , k

Col. Si patrò noe sta Coro D. Lopez lo cepole

V QOStO. - * \ A v . ; .

Alf. Digli «be Ito che fare adesso f e. non lo posso ricevere.,; f . • , r , t ' t .

CoL Nce 1’ aggio, diito , e bo trasi a forza.

Eie. Caro padre, io mi ritiro» ■/.•> u . e j Alf. Si , va figlia mia. .* t , ; ,

Eie. Vi bacio le mani. , eutra. }

^ Alf Colombina , fa che entri mio nipote. ,

scena v.V -, ,* ;

i r • • , D. Lopez , e detti.

Lop. Signor Zio, perchè non m* volevate ri- ceverei , « .. .

Alf E quando sapevi che non ti voleva rice- ^«r^veie , perchè sei entrato.?; . .. , t/ :

Lop. Perché ho da parlarvi di premura^ .

prende la sedia , e siede. Sedete/ t v . Alf. Bravo. Sei la adesso il padrone di casa mia. Lop. Dovete dunque sapere . . ■».

  • Alf. Devi tu sapere che non. ho tempo da per-

der teco , ho altro in testa che le tue frivo- lezze , mentre ho da pensare al .collocamento di Eleonor* mia figlia- . - . . . ;1 f *

Lop. Corpo della gioventù .! Come J maritata mia Cugina, ed a me non se ne passa ravviso! jdlf Bravo ! Doveva darne a le 1’ avviso ? 0|r via, fuori .ciarle , dimmi ciò che ti occorra t o li lascio, e me ne vado- Lop. Caro signor Zio, ho bisogno della'-vostra proiezione. „ . \ , . '

Alf* Tant’è quando si ha bisogno allora si ri- corre ai parenti , quando f poi non *e ne ha bisogno , allora non si carino^ Baila s®n

E. Giov . Àlv* . a


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