Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/107

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DIALETTO

Daremo ora la traduzione di quella memoranda Epistola nel linguaggio, e nell’ortografia corrente.


A


    Dante, Petrarca, e Boccaccio, e di molti altri nobili, e virtuosi ingegni nuovamente raccolti (in Fiorenza appresso il Doni 1547. in 4.) si trova segnata: Di Napoli- alli XV. Maggio MCCCXLIX. In essa ecco quel che se ne dice. E perchè forse di questi così lieti riposi, cioè che ti allegrino, e non offendono, non sè costà fornito, come ti bisognerebbe, uno piccolo, e nondimeno leggieri, ma pure per una volta atto a potere dare luogo agli amari pensieri per ha presente lettera te ne mandiamo: il quale ne’ termini più atti e convenevoli ti preghiamo con quello animo leggilo, che noi per diporto di noi medesimi ti scriviamo.

    (A) Anton Maria Biscioni, che fu il primo a publicar quella Pistola Napoletana, dice di esserei servito di tre codici Manoscritti, uno nella Laurenziana Banco 42. cod. 10., l’altre, della stessa Banco 43. cod. 26. il terzo dell’Abate Anton Maria Salvini. Il Conte Mazzuocchelli, oltre ai due codici della Laurenziana, cita anche i dodici della Riccardiana Banco O.II. num. 26 in 4. R. III. num. 12. in fol. S.III. num. 45., e 46. in fol. A noi è mancato il tempo di pregar qualche amico erudito in Firenze di far il confronto delle varianti lezioni di quelli codici, ed emendar così i molti errori de’ copisti. Ma non mancherà chi potrà ora farlo, e con felice successo venendo guidato dalla cor-