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NAPOLETANO


raczo, che mò è Re de Hyerusalem, et de Sicilia. Non avvertì in fine, che in quelle Croniche non si parla della morte della Regina Giovanna I., che seguì in maggio dell’anno 1382., ma si rapporta la venuta di Luigi d’Angiò in soccorso di lei, che seguì ai principj di quell’anno istesso 1282., anno in cui Carlo III. di Durazzo avera assunto il titolo di Re.

Che diremo poi dell’incredibile contradizione, colla quale, dopo aver detto, che quella Cronica finisce nel 1560., ne fa autore Giovanni Rumbo, detto Villani, che morì nel 1311., secondo appare da una iscrizione sepolcrale, che era nella Chiesa di S. Domenico Maggiore?

Noi incliniamo al sentimenro del P. Agnello Ruggiero di Salerno, e di altri scrittori rapportati dal Toppi, i quali credono autore di quella Cronica un Bartolomeo Caracciolo, o per meglio dire Carafa, Giureconsulto, fondati sull’autorità d’un manoscritto di quella Cronica, nel quale si leggeva: La sopradircta breve informacione tracta da diverse cronache, che faravvi nostro Signore Rè Luise lo vostro fedelissimo vassallo Bartelomeo Caraczolo, dicto Carafa, Cavaliere de Napole. Crediamo adunque, che ignorandosi il vero nome dello scrittore, fu quella Cronica chiamata di Giovanni Villani, giacché l’autore di essa altro non fece, che copiare quanto potè dall’istoria di Giovanni Villani Fiorentino.

Checché siesi del vero nome dello scrittore, quella Cronica, che vide la prima voita la luce delle stampe nel 1526. accompagnata da una

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