Come per incanto levò le sanguesughe de l’acqua de Napoli. Cap. XIX.
Fè eziandio fare una certa sanguosuga, di oro formata sub certa constellazione, la quale fu gittata in del profundo de Pozzo Bianco, per la efficacia, et virtù de la quale le sanguesuche furono cacciate de la Cita de Napoli, le quale ce habbundavano in gran quantitate, et come mo manifestamente nei vidimo operante la divina gratia, senza la quale non se pò fare niuna cosa perfetta, la predicta gratia, et virtù dura per fino al dì d’hoggi, et durerà in eterno.
Come fè un Cavallo sub certa costellatione, che sanava le infirmità de li Cavalli[1]. Cap. XX.
Anche fè forgiare un Cavallo de metallo sub certa constellatione de stelle, che per la
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- ↑ Di questo Colossale Cavallo esiste anche ora la superba testa insieme con altre pregevoli antichità nel palazzo edificato a’ tempi di Ferdinando I. da Diomede Carafa Conte di Madaloni, oggi appartenente ai Principi di Colubrano. Credesi essere stato una statua colossa-
a rovescio hanno presa una strana figura di fiore poco per altro rassomigliante alla vera forma del giglio. Così va scherzando il tempo con l’uomo, e l’uomo colla sua posterità.
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