a dare un saggio della nostra grammatica, un breve racconto della origine, e varia fortuna del nostro dialetto, e de’ migliori scrittori, che principalmente in poesia l’han maneggiato, e un breve vocabolario di quelle nostre voci, che più si discostano dal comune Italiano, e delle quali l’intelligenza riesce oscura non solo agli stranieri, ma talvolta agli stessi nostri concittadini. Abbiamo spesso acconpagnata la spiegazione di ciascuna voce e sostenutala coll’autorità, e colla citazione di qualche passo degli scrittori, che posson riguardarsi per Classici del nostro dialetto, ne’ quali la voce s’incontrava, e nella scelta di questi passi abbiamo usata quella maggior avvertenza e criterio, che da noi si è potuta, sforzandoci di prescegliere i più spiritosi, graziosi, allusivi detti, cosicchè venisse ad aversi anche per questa via un saggio delle, bellezze de’ nostri scrittori, pochissimo finora dal resto delle nazioni conosciuti.
Util cosa in fino ci è parsa raggiungere a ciascuna voce, o frase, o modo proverbiale che rapportiamo, qualche ricerca etimologica sull’origine di esse: nel che fare abbiamo usato quella moderazione e ritenutezza, che negli indagamenti etimologici facesse trasparire il buon senso, e ci liberasse dalla taccia di visiona-
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