Paggena:Del dialetto napoletano - Ferdinando Galliani (1789).djvu/19

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XII
 

rj, ed ostentatori d’una mal impiegata, e affastellata erudizione. Perciò avendo per fermo, che la maggior parte delle voci di origine non Italiana, nè Latina, che s’incontrano nel nostro dialetto siano a noi restate dagli Spagnuoli per effetto della lunga, e più recente loro dominazione, e che ben poche ce ne restino da’ Francesi, che prima degli Spagnuoli regnarono sù di noi, poche dall’Arabo, e pochissime poi dal Greco (malgrado la contraria opinione), giacché i Romani, e i popoli Settentrionali ne estinsero quasi intieramente il linguaggio, da queste sole lingue abbiamo tratte le etimologie, che ci son parse sicure, e sulle incerte abbiam preferito il silenzio. Che se mai fosse vero, come ci viene assicurato, che non solo dall’antico Osco, Etrusco, Sannitico, Lucano, ma anche dall’Etiopico, dal Malabarico, dal Tibetano, dal Pelvi, dal Cinese, e dal Giapponese molte nostre antiche voci chiarissimamente derivino, e che Chiaja, Sciatamone, Pizzofalcone, Trocchia, Chiunzo, e Panecuocolo sieno denominazioni antichissime, e quasi antidiluviane; noi, giacché per negligenza de’ nostri genitori, che ebbero cura della nostra educazione, non fummo avviati alla conoscenza di queste Antipodiche lingue in quell’età, che allo studio di essa si consagra, ed

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