no che egli è, a farsi, anche nella pronunzia, Calavrese.
Ora passeremo a dire dell’uso particolare delle tre lettere A. N. S.
L’A nel nostro dialetto si aggiunge spesso per soprabbondanza, e per iniziale alle parole, che nella lingua comune non l’hanno. Simile in ciò all’Aleph degli Ebrei, all’Eliph degli Arabi, allo Spirito forte o lente de’ Greci, e forse dal genio di taluna di queste lingue è a noi passata. Così per esempio si dice
Abbasta per | basta. | | Addotto | dotto. |
Abballo | ballo. | | Applacare | placare. |
Abbrusciore | bruciore. | | Arrennere | rendere. |
Accossì | così. | | Asciogliere | scogliere. |
Addove | dove. | | Attassare | tassare etc. |
Nelle quali voci, ed in altre moltissime simili può osservarsi, che non solo per soprabbondanza si aggiunge l’a, ma si rinforza la susseguente consonante, o aspra, o liquida, che siesi.
Avvertasi però, che in moltissime parole così del nostro Dialetto, come del comune Italiano questa a deriva dalla preposizione ad latina, usatissima nella formazione de’ composti.
La N, che è iniziale di moltissime nostre voci altro spessissimo non è, che l’elisione della preposizione in de’ latini, che han pure gl’Italiani ne’ composti di molte voci: elisione, che noi facciamo non solo quando la proposizione in forma una sola parola con quella, a cui è prefissa, come ncogneto per incognito, nziemme per insieme, ma anche allorchè resta parola di-
stin-