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DIALETTO
compari[1] Jannello Borzaro, Cola Scongiario, Turcillo Parcetano, Franzillo Schioccaprete[2] Serillo Sconzajoco, e Martuccello Orcano perzì; e non faccio quanta delli mellio mellio de Napole. E ghironci in chietta con ipsi[3]     compari Jannello Borsaro, Cola Sconciario, Turcillo Par cetano, Franzillo Schioccaprete, Sarrillo Sconzajoco; e Martuccello Orcano perzì; e non saccio quanta de li mellio mellio de Napole. E ghieronci in chietta con

Ma-


San-

    molte monete inzeppate nella cera. Ora che la pietà è raffreddata di molto, altro non è reslato, se non che la memoria di tal uso ridotto alle indorature, e inargentature de’ cerei, che s’offrono all’altare, e fu’ quali si fanno varj ornamenti d’intagli, ove potrebbero affiggersi monete; ma i carlini non vi si veggono più.

  1. Tutti questi nomi, e cognomi finti e strani gli ha accozzati il Boccaccio per dar saggio delle caricature del dialetto; ma non sono cognomi di famiglie nobili, che abbiano esistito in veruna delle nostre Piazze. Erano cognomi popolari.
  2. Serrillo. Deve leggersi Sarrillo. Sarr- è abbreviatura del nome di Baldassarro conservata ancor oggi in taluna famiglia. Non sono molti anni, che è morto D. Sarro d’Afflitto: ma generalmente è disusata.
  3. Parimente ne’ nomi di quelle donne volle mostrar la caricatura. Catello è nome del