Paggena:La morte accanto al tesoro con Pulcinella garzone d'un carnacottare, e nascosto in una botte per salvarsi la vita (1830).djvu/18

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Fon. (Oli! ’.. sta cajotola!. Me so proprio s tuffato de -sta chiù ramicz’ a sta bassa sfera /)

Jen. Che vSlite si è Terese ì

Ter. gli fa segno * additandogli le ’stravaganze di Forno, indi È stalle no poco cca foia, discurrimmo no poco. Foni (Aggio capilo, ch’iste parlano de me; lassarne trasì, e levammo 1’ occasione.) via»

Ter. Se n’ è ghiufo.

Jen. Ma tu le daje 1 proprio martiello.

SCENA X.

Luisa, e detti.

Lui. rT)eresella, sei qui?

Ter. JL. Sto cca, - pecche che voi ite?

Lui. Non mi hai inteso, gridare poc’ auzi dalla finestra?■

Ter. Co chi? ’

Lui. Con quel discolo del Cavalierino. Ter Oh bonora! Me ce fosse trovato io; ce ✓ n’ avarria voluto dicere quatto proprio a genio mio.. - • ’

Jen. Gin? Lo nepote de la.Baronessa? Lui. Si,

Jen. E corame vuje non sapivevo chiammà? Le voleva ntorzà le mascelle Cavaliere e buono, e le voleva fa vede contrae se tratta v co la Signora veramente covile, e onorate corame site vuje. •

SCENA XI.

Pasrariello. e delti.

Pus. è stato Jennariè, eh’ è stato?

Jen. V_^ Lo Cavalerino è ghiuto a ncojetà a D. Luisa.

Pas. Addò?

Lui. Dalla parte deWicolo che sporge sotto le mie finesle.

Ter. Ma che v’ ha ditto? Che v T ha fatto?

Lui. Voleva entrare con prepotenza nel portonciao

per vcair a fare all’ astore eoo me.