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e non adattato per me , pure vi ubbidisco ,
tantoppiù che debbo aspettare la Signora* Ba-
ronessa.
Jen. Vuò cafè l
Sim. Oh grazie. Non è bevanda questa per un
uomo penitente quale son io.
Pas. Volisse no bicchiere de vino ?
Sim. Grazie buon giovine , grazie. Sono degli
anni che non fo più tud di questa pericolosa
bevanda. Pas. E che bive ?
Sim. Acqua , non altro che acqua.
Pas. Ma apprimma saccio che lo vino te Io ve-
vive, e ch ù de na -vota te si retirato nquat-
to a la casa.
Sim. Eh , pur troppo è vero ; ma Simone di a-
desso non è Simoiw di allora. Allora , *si non **
ho rossore di dirlo, perchè tutti siamo di" fra-' ,
gii carne, e tiitti possiamo mancare; allora
io eia un impasto di vizj , un cumulo di scel-
leratezze. Quanti peccati ! Oh Dio ! Quante
enormità ! Ma adesso 'che grazie al Ciclo la
mia mente è stata illuminata , e che son giun-
to debolmente all’ apice della virtù non bevo
più vino ♦ non mangio carne , e mi astengo da
ogni sorta di difetto che potrebbe contamina-
re la mia coscienza , e lar vacillare la raj*
virtù.
Jen. Veramente si no bravo omino.
Sim. Grazie,
Può-, Accessi avarriamo da essere tultp quante.
Sim. Vostro danno lo siete.
N A IV.
Pulcinella * c detti .
Pul. Accostandosi leggiermente a Ponzo gli
Si darà un grida all ’ orecchio , corno,
ha fatto questo pie* anzi et lui % Oh » I *
Che mmlor’ajc ì
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