Paggena:Le Statue movibili - Antonio Petito.djvu/8

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rietta, lazzi fanno complimenti a chi deve dividere la poi invitano anche Pul. il quale ni rifiata di mangiare, in- fme ni coiteli inde che dividerà Pul. il quale prende il cornicio¬ ne delia pizza e lo divide a Card, ed a Felice i quali diranno).

Car. o Fel. E eli elio e miezo ?

Pul. L;aggio mangiato io ca tenevo chiù fainmede vuie (lazzi).

Fel. Basta pensiamo a far danaro perché il tempo stringe e Fora si approssima che Luvisella deve venire.

Pul. E cornine vene accusai se ne va.

Fel. Bisognerebbe fare un pegno per pochi giorni, perchè io ho scritto a mio zio che ho terminato tre statue e mi bisognano lire cento per traspottarie al museo, son sicuro che crederà questa mia bugia e mi spedisce il danaro.

Pul. E allora quanno veneiie li denare tu faie la tavola.

Fel. No, deve farsi oggi, io vado dentro a vedere che cosa possiamo prendere per vendere o pegnorare, frattanto voi pensate qualche cosa che io adesso tornerò (via).

Car. Tu sai che il modo di procedere di Felice non mi per¬ suade, lui in questo modo si rovina e rovina me. Intanto questa mattina sono stato costretto di dovermi vendere due libri per quindici soldi ; anzi fammi un favore; que¬ sti sono due soldi va dal cafettiere qui basso comprami un pagnottino ed un soldo di catte.

Pul. (per andare) Va bene.

Car. Senti vieni qua, fatti dare anche la tazza perchè noi non ne abbiamo.

Pul. (per andare) Vi servo.

Car. Senti vieni quà. Facci mettere anche il senso di anisetta.

Pul. (per andare) Va bene.

Car. Senti vieni quà, fatti dare anche un poco o giurnale.

Pul. Va bene.

Car. Senti.

Pul. Senti vieni quà trallallà (replica ballando).

Car. Tu mi burli (Lazzi).

Pul. Tu cu nu soldo vulisse ca te purtasse tutto lu cafè cca ncoppa?

Car. Và e vieni presto.

Pul. Mo jamme buono (andando via) cu nu sordo, e tazza V annise giornale (ecc. eoe. e via ridendo).