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eduardo scarpetta
Pasc.Marchesino rispettabile! E come va da queste parti? Accomodatevi! (tutti si affollano per prendere le sedie. Pascale prende una sedia spagliata e la butta via, ne prende un altra sulla quale è il rcatino, ma vede che e bagnata e la butta via, ne prende una terza sulla quale è il braciere con la cenere, e la gitta via, prende, la quarta la pulisce bene, e l'offre al marchesino. Tutto questo con molta fretta).
Eug. Carissima D.a Concetta.
Conc. Caro marchesino.
Pasc.Mi dispiace che ci trovate di questa maniera. Per voi questa è una stalla, e una rimessa...
Fel. E chi sto è lu ciuccio! (mostra Pasquale, il marchesino ride).
Pasc.Accomodatevi (tutti seggono, Felice siede sulla sedia senza fondo). E papà, il marchese, come sta?
Eug. Eh! non c’è male, grazie.
Pasc.Va appriesso ancora a tutte li ballarine?
Eug. Sempre, sempre, e poi con me fa il severo.
Pasc.Già! me ricordo... Neh, vi presento l’amico mio, Felice Sciosciammocca.
Eug. Tanto piacere!
Fel. Fortunatissimo! E pronto sempre a servirvi a barda e a sella.
Eug. Grazie, grazie (seggono).
Pasc.Quanno io teneva la puteca de salassatore, lu padre de stu giovene, era lu patrone de casa mia... Che perla de signore, che nobilone!.. E mammà, la marchesa, morì, non è vero?
Eug. Sicuro! Sono quattro anni.
Pasc.(volgendosi a Felice in tuono patetico). Morì, la marchesa!