diletto al pubblico, che nelle opere di questo genere cerca le sorprese.
E che debbo dire di voi? Nella storia del nostro teatro popolare non avete antecessori e non avrete successori, perchè voi rappresentate la vostra spontaneità, cioè voi stesso, come siete nato fatto.
Chi v'imitasse farebbe contraffazione; e se voi tentaste un altro tipo, riprodurreste voi stesso.
In questo caso l'io, non passato a traverso la maniera, a traverso il trucco e l'ornamento, riesce simpatico, penetra istantaneo negli altri, e produce l'effetto ch’ei cerca.
L'io è noioso quando si ammanta, e mentre falsa sè stesso, non riesce a rappresentare nessun altro.
Il pubblico cerca alla scena il carattere vivo, e voi tutto vivo gli date voi stesso.
E possiate farlo per molti anni, giacchè l’arte vostra aggiunge un filo alla trama della vita.
Tanti saluti.
- Napoli, 9 febbraio 1898.
Vostro
G. Bovio