Paggena:Miseria e nobiltà.djvu/56

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eduardo scarpetta


sinistra sbattevano le mani, facevano chiasso, e chelle a dritta nun se muvevano.... Perchè, Don Bebè?
Ott. Eh!.. Perchè?.. Partito contrario, mio caro!..., Tutte le poltrone, a destra proteggono Erminia Pax, l’altra prima ballerina.
Ott. Ah, perciò!.... E vonno mettere la Pax con mia figlia?.... Soli!... Nce ne vonno Pax per mia figlia!
Ott. Oh non c’è paragone!
Gaet. Dite la verità. D. Bèbè?
Ott. D’altronde che ci volete fare? Sono partiti!... Poi vi sono i capi partiti; io, per esempio, sono capo partito della sinistra, e se domani sera... questo già non sarà mai, dico per dire, se domani sera voglio subissare vostra figlia, la subisso!
Gaet. Eh! va bene, ma mia figlia tiene l’arte.
Ott. Che vuol dire!... Il pubblico a questo non ci bada. Io mi metto in testa di fischiarla, e la fischio!... Dico per dire.
Gaet. Già! È l’istesso fatto, per esempio, che io, essendo suo padre, dopo che voi l’avete fischiata, v’aspetto fora, e ve faccio nu paliatone!
Ott. Oh!..
Gaet. Dico per dire!
Ott. Ah, va bene.
Gaet. Ma voi siete un gentiluomo, e non la fischierete.
Ott. Ma che! Ho portato un paragone per farvi comprendere di che sono capaci i capi partiti.
Gaet. Ed io vi ho portato un altro paragone per farvi comprendere di che sono capaci i padri. (Ottavio ride) D. Bèbè, lu vi’!... D. Bèbè!. A proposito,