A ico. 1-» aggio chiuso <1 into a lo comniariflo de T allumininazione.
Albe. J’bi è questo chiappitello? •
yico. È na cana femmena, la voglio bene assnje, me la porto pe ccompagnia...
Save. E chillo cacciultiello che bedite Uà dinto, (indicandolo nel camerino della prima donna) justo ò (Tiglio sujo, e lo voglio rialà. a la signora perchè è amante assaje de li Cane.
Mercu (presentandosi) Dov è, dov’è la nostra esimia tragica?... oh! amatissimo Don Albe rto... #
Albe. Caro D. Mercurio... servitevi, (offrendogli rum ec )
Albe. Grazie, grazie, noo voglio farvi discapito..
Albe. Ma che?., inezie... freddure... questa roba bisogna estinguerla perchè una piastra è stata già sborsata...
Mercu. Quandj è cosi profitto delle vostre grate esibizioni: (beve del rosòlio ec ) qua.... qaà fiori, (mostrando quelli che hi fra le mani ) voglio offrirli ad una delle celebrità del nostro secolo.
Pas. (dal di dentro) Largo largo a Pascariello Carota (rendesi visibile ed inchinandosi soggiunge) Signori, signori.
Xico. Ove! chisto teue no puosto sano sano de sciure ncuollo.
Albe. Bravo, bravo! alfe di Bacco vi siete infiorato da capo a piedi: bevete, bevete.
Pas. Sicuro che bevo, è la serata della brava prima donna trageca e s’ha dda fa no brin-