Sto. ( Eh *9ellerattl non mi sona ingannato.! )
Cari* Corri dunque all’operazione...aspetta: com, parisi* qnedl^ scempiato del padrone.
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SCENA V.
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FiBimo con lume e detti.
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Fab. Raffaele, va io cantina e subito sbottigli*
- v quella malvasia.
ficcami- (prende il Itane sul lanolina e via per la pòrta di mwo> dicendo tra sè (Oimè la a’ intorbida l’operazione! ) ( pia )
Fab, Carla, non voglio che queste stanze sleA®
al bujo.
Carl. Subito vi servo.
Fab. Va bene, che la gente è al di là, ma per un corto -decoro.., (entra con Carlo e resia all oscuro Stefanino )
(esce dal suo uasoandigtio ) Che perfidiai (a tentoni osserva la porta della stanza di Pietro) Quasta è la camera di qneirinfelf«e «he tentano d’assassinare — voglio avvertirlo di tutto, e... gì r quest’ arma servirà per mia difesa...( cava un coltello di sacca) Voi siete bricconi, io son povero* onesto e coraggioso;.vedremo chi.la sa vinr cere...Sente rumore, (sipone vicino alfur scio della suddetta stanza) c
Car. (ritorna dicendo tra sè) Raffaele è andate in cantina, il padrone cogli altri sono latenti al tripudio; dunque U-bottino è destinato per me: coraggio I la porta trovaaf a mano dritta, e... (girando a tentoni urla éonStsfaninQ che Iq affprra per l’abita*