IL CREATORE E IL SUO MONDO DI GIUSKPPK <iIi;STI Testo. Messer Domeneddio dopo tant’anni Glosso a pietà (lei nostri lunghi affanni, Aperto su nel cielo un finestrino Fe* capolino; E con uà colpo d'occhio da maestro Scorse il lato sinistro e il lato destro; Restò confuso c si rivolse a Pietro Clic aveva dì dietro: E disse: o Pietro! o ch'io non son più Dio, 0 che ò venuto men l'ingegno mio ! Affacciati c rimira l'universo, 0 tempo perso! E Pietro messo il capo al finestrino, Disse: cos'è, Signor, quel burattino Che in Roma vedo di gran pompa ornato E imbavagliato ! E sorridendo a lui disse il Signore: 0 Pietro, Pietro, è il tuo gran successore: Gli hanno le man, la testa, i piò legati 1 Potentati. E col filo a vicenda se lo tirano, Lo volgono, lo piegano, lo aggirano; E il popolo ignorante tutto vede, Eppur ci crede.
Paggena:Nuove poesie e prosa in dialetto materano - Francesco Festa.djvu/42
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