Zucc.Si, fra zimmarone mio.
Plut.Oh, oh, oh. piccato’
Zucc.Ch’ è stalo? « impaurito, gli altri ridono)
Plut.Come dicesti?
Zttcc. Fra zimmarone mio. (c. s.) Belli figlili, che tenite dulure ncuorpo?
Un Lem. No, ci muove il riso il tuo parlare.
Zucc.Vuje accussi redite?
TuttiSi, sì.
Zucc.(Vide che ave essere quanno chiagneno). Donca, eccellentissimo signore....
Plut.Pluto m’appello.
Zucc.Pluto m’appello.
Plut.No, mi appello.
Zucc.Io m’appello.
Plut.No, asino, io persona prima.
Un Dem.Ma non capisci, .egli... nominativo, bestia, bestia, bestia, tre volte bestia.
Zucc.(c. «.) Ha : Li nominativo, be stia, bestia, bestia, tre volte bestia.^ (minacMao, eg i si volge, e ad demonio ) No, genitivo... accusativ tivo... ablativo... (£ demoni lo afferrano). Ecco il dativo sulle mie povere spalle. Signuri mieje, si eoa non nce spiegammo non ne cacciammo niente.
Plut.Voglio che mi chiami col mio vero nome. Plutomi chiamo, capisci?
Zucc.Ohi sia laudato lo cielo!
TuttiEh!... (minacciando).
Zucc.Manco va buono?
Plut.No, qui si sta fra gli abissi.
Zucc.E allora sia laudato l’abisso. (Mo vedimmo si li cuntento. ) Donca si vostra chelleta si spiegava primma, e mi diceva che se chiammava Pluto, mi chiamo capisci, io avrei capito, capisci? e non ci sarebbero state tante chiacchere, capisci?
7Mi Ah, ah, ah. (danno in un forte scroscio di rito che fa balzare Zucc).