Zucc.M’avè dato st’aniello e ave ditto cumanna che sarraje servuto: se, ma io cornine commanna; se ne sò ghiute tutte quante.
Pros.Io però sono rimasta, (cupa.)
Zucc.Patrona mia, commannate cosa?
ProstEh, eh, eh. (minacciosa)
Zucc.(Vedimmo che auto le manca a chesta).
Pros.Fingi lo sciocco ? Bada però che mi avrai nemica, che ti attraverserò i passi. Fa tesoro delle mie parole (s’avvia minacciando). (Si tenti in pria di non farlo uscire da questo luogo.)
Zucc.Ma se io...
Pros.Fa tesoro delle mie parole (c. s. e via).
Zucc.Se, ma scusate... eh, parlo a lu muro. Va piglia è annega che quann’uno nasce sfurtunato manco dinto a lu nfierno sta cujeto. Potesse appura comme m’aggio d’arregolà, (mentre ra per andare da una quinta sortono due geni infernali, che tentano abbracciarlo). Stateve cujete, che pumo d’attone strilla.^ (dall" altra quinta vengono altri due geni, e cosi proseguendo, tutti cercano sedurlo, egli da prima è duro, ma poi ammaliato dalVarte seduttrice vorrebbe abbracciarli, allora questi si rifiutano, egli colmo dalla rabbia resta avvilito, mentre Proserpina piena di gioja si vede ascendere al mondo.
FI!TE DEL PROLOGO