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l’ho non si sa s’ Euter\>e, Erato o CUo,
( 1 ehi doli’ altre sci vita m’infuse;
K l’ignorar la propria madre fe cosai
ivr un povero figlio vergognosa!...
Ma »>1 per appagar la voglia ardente
Di ficcare il mio nome in ogni loco.
Loco, s’intendo, gièi, conveniente.
Come sarebbe questo, o presso a pomi
Scritto ho due versi clie non vàlgon niente,
E che meglio saria gettare al foco.
Versi sbucati da «na mente lassai..
Non guardarli, o lettor, ma volta e passai..
] Dilettanti di Cakto
£ tino a quando si dovrà, soffrire,
Cbe in ogni onesta e lieta aocietèi,
Uno stuolo di gente abbia a venire.
Che a dispetto d’ognun, senza pietà,
ll timpano ci debba straziare,
Sotto il pretesto di voler cantare?
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Poveri orecchi! lo sapete voi,
Nati sol vero suol dell* armonia,
Che significa udir cotesti eroi,
Conculcatori d’ogni melodia,
Che innanzi a un piano con i& faccia dora,
Vi danno cosi barbara tortora l