SCENA. 12.a
D. Rafele, indi Gigetto, dal fondo, poi Glorinda e Ermelinda, dalla destra.
Rafele.
Ch' è stato?
Ciccio
(conservando il revolver) Niente, niente!
Rafele.
Fora sta ’o marchesino...
Ciccio
(ìreprimendosi a stento) Fallo trasì...
Rafele
(sotto rasoio di fondo) Favorite, Marchè...
Gigetto.
(entrando) Ossequii, signor Cavaliere, (a Ciccio)
Ciccio.
Buon giorno... Marchè...
Gigetto
(stringendo la mano a Sasà) Caro Sasà.
Sasà.
Addio, Marchè. (si sente la tromba di un' automobile di dentro).
Gigetto.
(a Ciccio). Ho visto nel venire una magnifica automobile ferma abbasso al palazzo. È la vostra, cavaliere?
Ciccio.
Si... signor marchese...
Clorinda
(dalla 1. porta a destra con elegante toletta esce, con Ermelinda) Marchè, Ermelinda vi domanda scusa se noni viene, ma tiene na forte emicrania...