Paggena:Pulcinella medico a forza di bastonate (1905).djvu/11

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viato chillo marito che la tene. Ditemi ragazza vi dà pena il vostro male?

Luc. Oh, oh...Ans. Assai assai.

Pul. Tanto meglio! Sentite dolori atmosferici?

Luc Eh, ah...Ans Anzi gagliardissimi.

Pul. Optime, optime. Provate nessuno assalto di male feruto? Luc. Oh, oh. Ans. Ne prova sicuro.

Pul. Meglio non può essere. Il polso a me (tocca il polso con lazzi.) Adesso, adesso ho capito il male di vostra figlia qual’è.

Ans. E qual’è dunque signor medico?

Pul. Vostra figlia... Vostra figlia. Vostra figlia..

Ans E così, mia figlia?Pul. E’ muta.

Ans. E questo io lo sapeva.

Pul. Ma di quelle mute che non parlano.

Ans Grazie dell’avviso

Pul Noi altri medici valentissimi, conosciamo il male come gli ubriaconi conoscono il vino buono.

Ans. Io vorrei da voi sapere quale ne sia stata l’origine?

Pul. L'origine L’origine. (Che mmalora sarrà st’origine).

Ans. Parlate. Da che previene il suo male.

Pul. Il male viene. Come un orologio. Se tene rotta la corda po cammenà?Ans. No.

Pul. Dunque la corda s’è rotta a dirittura; sicchè fatela dare due o tre botte de corda, che ella parlerà senza nichil distinetionem Nè papà tu capisce lo latino?

Ans Io no.Pul. Manco male

Ans. Intanto signor Dottore, desidero sapere da voi, che rimedio si potrebbe adattare per guarirla?

Pul. Io direbberia che le daste a mangiare del pane infuso al vino buono, che così parlerà vostra figlia.

Ans. Pane insuppato nel vino! Ma che rimedio è questo signor Dottore?

Pul. E non vide ca sì na bestia Pe fa parlà li pappagalle non se dà a magnà pane nfuso a lo vino?

Luc. Sicuramente, dice bene il signor Dottore.

Val. Certissimo.Ans. Avete ragione.

Pul Dunque fatela mangiare dieci palate de vino infuso in dodici fiaschi di pane, che così guarirà vostra figlia, e parlerà meglio de no paglietto mbroglione

Ans. E dice bene. Oh che grand’uomo! Presto ritirati Lucinda nella tua camera, e si prepari del pane, e del vino in abbondanza.(Luc. entra)

Pul Io credo che accossì mammeta t’avarrà fatto parlà a te pure, ca mme pare no vero pappagallo.

Ans. Volete burlare, Intanto signor Dottore favorisca. (Dandogli del denaro).