Paggena:Storia vecchia - Assassina - Pergolesi - Carlo Netti 1914.djvu/320

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contrastato, che, in fine, raggiunge l’agognata meta, e sia perchè nei lavori come quello di iersera, la tela ha una importanza assolutamente secondaria.

L’autore si è occupato di una cosa sola, la riproduzione dei tipi, l’osservazione diretta dei mille piccoli episodi di un ambiente, lo studio preciso, cosciente, di certi momenti psicologici, che considerati specialmente come il Netti sa considerarli, riescono a provocare lagrime di sincera, spontanea ed irresistibile commozione.

Tale l’effetto ottenuto ier sera da "Storia vecchia", che, come ho detto, non ha niente di nuovo nella "donnèe" (l’autore lo dichiara anticipatamente col titolo) ma che ha inestimabili pregi di fattura.

Della vecchia, immutabile sofferenza degli amori ostacolati, Carlo Netti ha saputo cogliere tutti gli istanti di dolore intenso ed ha riprodotto tale dolore con verità di sensazione, che avvince e commuove.

Intorno ai due sofferenti del dolce mal d’amore — si agita una folla di persone, che hanno tutti i precisi connotati di creature altre volte visti da tutti nella esistenza reale, e che hanno la missione alcune di inasprire quella sofferenza, altre di lenirla.

Mai altra più vera infatti, di quella di "Zi Francisco", padre amoroso, fino all’ultima espressione dell’aggettivo, della povera Margherita, "Pezzentella".

Questa figurazione artistica, principalissima nello svolgimento della commedia, ha ricevuto, oltre che dall’autore, da quell’insigne artista che è Gennaro Pantalena, una impronta di verità inimitabile, per cui il pubblico fu trasportato molte volte all’ applauso più caloroso, più convinto.

Gli altri, la Gaglianone, la Del Giudice, il Crispo, il Pretolani, eccellenti.

P. Trama