dire, a me il capestro no!). Tenctevene una e cinquanta centesimi.
Don Tito stava per cantargli il vespro e la compieta, cioè per dirgli il fatto suo fuori dai denti, quando appunto la campana del vespro gli rammentò le funzioni serotine della chiea» Ridusse quindi l’invettiva ad un brontolìa, interrotto dal domandare il tricorno, l’ombrello c la zimarra. Le ragazze corsero a servirlo.
Intanto Ciccillo, che s’era rabbonito del tutto, riandando al pensiero d’aver cercato Gennarino tutta la notte, si sovvenne di domandargli dove l’avesse passata.
— Io... io... — balbettiquel lo spiando se Teresina ascoltasse — coi questurini alle spalle, pensai di non ritirarmi r casa, perche, certo, a casa, m’avrebbero preso come un topo in trappola... Andare alla locanda non potevo, perchè non avevo un centesimo... Tu mi avevi fatto giurare che non avrei più pensato a Teresina... e...
— E che hai fatto?
— Un uomo senza denari... s’ingegna... Presi pel Vomero e poi per le Rampe fino alla casa di donna Francesca...
Ruppe qui il discorso per guardare ancora di sottocchi se Teresina udisse; ma lei era intenta a ravviare il pelo al tricorno di don Tito; quindi lui tirò via nel discorso.
— Mi sentivo piegar le ginocchia... Andavo trafelato come un cane a lingiia fuori...
— E sei andato a prender fiato in casa di donna Francesca’
— Che casa! — esclamò lui magnificandola con l’accento e col gesto. — Che dispensa!... Quella donna sta in trono in mezzo al lardo! Era sola... M’ha fatto mangiare e bere.... e poi.« — E poi?...
— E poi... e poi... cantò il gallo e si fece giorno!
Evitò cosi di dir altro, rammentandosi la prima volta che a chi sa tacere basta mezzo cervello. Ma intanto, gli tornava a mente che specie di scotto avesse pagato; e a questo pensieri), ora che s’era promesso a Teresina, si buttò giù, come gli fosse venuto un male.
Costretto a domandare asilo per amore di Dio, risoluto a romperla con Teresina, benché non veramente legato con lei spinto dalla fame, che caccia il lupo dal bosco, era andato incontro da sè stesso alla seduzione della Francesca e della sua dispensa; e» aveva ceduto a quella seduzione; ed ora che Ciccillo gli consentiva di voler bene a Teresina, ora il frutto proibito gli tornava a gola, amaramente, di colpo... Chi m’accecò1 pensò abbandonandosi a sedere con le braccia penzoloni e gli sguardi /issi a terra tome un delinquente. E chiuso nel pensiero «Fessersi data la zappa sui piedi, non prestava più orecchio ’» Ciccillo; il quale’ intanto, era venuto a dire d’essere stato condotto in Questura, ma che il Deputato del quartiere era coro’ di persona a farlo scarcerare... Dopo di che l’autorevole eletto-