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Santa (la segue, supplicando:) — Cummarè!... 'Àteve curaggio!... Vuie facite peggio, accussì! (Prima di uscire, agguanta il suo fagotto, che è sul tavolinetto).
Carmine (simultaneamente, con un brantolìo doloroso e quasi indistinto, l'occhio immoto alla statuetta del cassettone:) — Perdòneme!... Perdòneme!... Perdòneme!...
La folla. — Spia ferma! — È Natalina 'e Maggese! — È 'a nnammurata! (Non appena le due donne hanno oltrepassato la soglia, dalla folla si stacca la figura severa di Ciampa, il quale afferra Natalina per le braccia. La porta si richiude).
Natalina (dall'interno, atterrita e supplichevole:) — Ah!... Mme facite male!... Signurì!... Io nun ne saccio niente!
Ciampa (dall'interno, energico e rude:) — Ferma!... Sangue di...! Cammina!
Voci degli agenti. — Largo! Largo! Sfollate!
Natalina (dall'interno, come lottando per non lasciarsi trascinare:) — No!... No!... Ispettò!...
Ciampa (dall'interno, in tono di comando:) — A voi! Finiamola! Via!...
Carmine (alle grida di Natalina, si anima improvvisamente. Fa sforzi per alzarsi. Ma il tremore incalzante lo tiene inchiodato alla sedia. A Miullo, fissandogli in faccia gli occhi vitrei, come interrogando:)— Peppì?...
Miullo (scandendo le parole, spietatamente:) — Essa steva cu Evangelista, l'ata notte. E hanno arrestato pure a essa!
Carmine (ha una scossa violenta; traballa su la sedia; par che il suo cuore sia per scoppiare. Egli si comprime il petto; poi porta la mano alla gola, torturandosela, come se voglia squarciarla, per dare ampio sfogo alla sua protesta. Ma la sua voce vien fuori fiacca, lacerante, incomprensibile, come un mugolìo stridulo di angoscia:) — No!... No!... Essa no!...