Paggena:Teatro - Aniello Costagliola.djvu/20

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uscio di strada, lo ha aperto un po', e a traverso la breve apertura or guarda la sua via, sorpreso e intento).


(La porta si spalanca subitamente. Irrompono nella bottega il brigadiere Schisà, la guardia Matutino, e le altre due guardie. La folla li segue, vociante, lottante, accalcantesi. E nella folla si confondono Abbamonte, 'on Giuvanne, 'on Pascalino, Martulella, Maniglia, Buonvicino, il giornalista, e un enorme monaco francescano. Matutino e le altre due guardie si sforzano invano di contenere l'invasione).


Matutino (affannosamente:) — Ehi!... Silenzio!... Sgombrate!... Sacr...!


(Il tumulto si attenua alquanto).


Schisà (un omaccione. Ha i baffi neri e folti, lo sguardo duro, il berretto di sghembo. Si avanza risolutamente verso Majetta, e chiede, d'un tono imperioso:) — 'O princepale?
Majetta — Ai comandi vostri.


(Di tra le pieghe della portiera, in fondo, appare il volto di Nanella. La giovane rimane in ascolto, gli occhi sgranati, ansimante).


Schisà — 'O lavurante addò sta?
Majetta (preoccupatissimo:) — Turillo?...
Schisà. — Che ne saccio, io! Turillo... Francisco... Nicola... Addò sta?
Majetta (indicando il vano del fondo:) — Ncoppa.
Nanella (emette un breve grido angoscioso:) — Ah!... (E dispare dietro la portiera, chiamando disperatamente:) Turì!... Turì!... Turì!... (La voce di lei svanisce in uno schianto).
Schisà. — Va benissimo! (A Matutino:) Tu fa muntà 'a guardia a' porta: e... sfullammo! sfullammo!
Matutino (diritto e impettito, ode gli ordini; poi, saluta militarmente). — Pronti, brigadiere!