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UN ATTO
Tengo a nu bellu guaglione vicino
ca me fa rispettà…
Chi sta ’int’’o peccato
addà tenè ’o nammurato…
La danza diventa vertiginosa. I ballerini ridono, urlano e lanciano in aria i libri del “Professore„, e frantumano, nell’ebbrezza del vino, un vetro della finestra, qualche bottiglia, qualche bicciere.
Son tutti mezzi ubbriachi, e fan ribrezzo e pietà.
Sul volto di Mattia è il terrore. Vorrebbe reagire, e non trova l’energia per ribellarsi. La scena è pietosa e macabra.
I più ebbri sono Nunziatina Palmera e Luigino Avitabile: urlano, barcollano, cadono, si rialzano; e Avitabile, nel fervore della danza, bacia follemente Nunziatina sulla bocca.
MATTIA
(che se ne stava appartato, sorprende gli amanti nel momento del bacio. — Manda un urlo, — indietreggia, si caccia le mani ne’ capelli, e barcolla:)
No!… (con un singhiozzo:)… No… no!…
(E le forze gli vengon meno. — ’Mbomma lo sostiene.)
La festa è sospesa.
MATTIA
(chiama a raccolta tutte le energie sopite o latenti; si slancia su Avitabile: lo acciuffa, lo scuote con violenza, e gli grida sul viso:)
Mariuolo!… Mariuolo!…