Assettate cca’ tu, — e magna…
Tutti riprendono i loro posti. I suonatori ” intonano „, la dolce introduzione della divina canzone di Gambardella fra la commozione dei pittori e delle sartine.
MANCINI
(commosso:)
Povero Gambardella!
Appare, in fondo, Cocò, attratto dalla musica. Si abbraccia all’albero, poggiando la sua testa contro il tronco. E ascolta a bocca aperta. Sembra quasi trasfigurato. Gli artisti e le sartine ascoltano, assumendo ognuno di essi, un’aria malinconica e pittoresca. Fra le foglie trema un raggio di luna.
Tutta la scena è un quadro.
VICENZELLA
(con un fil di voce, sospira:)
Oi né, fa priesto, viene,
nun me fà spantecà,
ca pure ’a rezza vene
che a mare sto a mmenà
Meh, stienne ’sti braccelle,
aiutame a tirà,
ca stu marenarielle
te vò sempe abbraccià…