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L’AMBIENTE:
Nello studio di Peppino de Muro, — uno di quei caratteristici e singolari studii di pittori napoletani, in cui l'elemento artistico si fonde, con strana armonia, nell'ambiente. Accanto a “Psiche„ o alla maschera di “Beethoven„ è ben facile sorprendere qualche vecchio arnese casalingo, o, per stabilire i termini antitetici, la maschera di “Pulcinella„, o la enorme tuba bianca del “guappo antico„.
Una piccola consolle settecentesca, nel fondo, e su di essa: libri, dappi, tazze, frutta, fiori, quadri. — Una chitarra, attaccata al muro, in un angolo — Quadri, quadretti, disegni, bozzetti, tele, tavolozze, pennelli, stoffe, dovunque.
Un piccolo divano verdastro, sul quale dorme l'enorme e malinconico “Muscione„.
A destra, una piccola porta, che, mediante una scaletta visibile, mette nella povera e soleggiata casa di de Muro. Su questa porta si apre — come un grande occhio luminoso — una finestra. Un'altra grande finestra è a sinistra, in fondo, e illumina tutto l'ambiente. Tra il soffitto e l'arco una tenda bianca.