GEROME
La graçe et l’originalité de vôtre art…
DE MURO
(interrompendolo:)
Vi hanno ingannato. I’ nun sò niente… nun sò nisciuno. Sono un imbecille qualunque ca ’na vota pittava, accussì, pe’ fà ’na cosa… ma mo, grazie a Dio, chesto faccio cchiù… Vivo da benestante, in questo divino paese, nel quale la maldicenza.
(accenna ai suoi compagni)
l’ozio,
(accenna a sè)
e la infedeltà
(accenna a Vicenzella)
alimentano la più adorabile delle miserie.
(Con la mano indica le pareti di casa sua. Ha detto queste parole con voce concitatissima.)
GEROME
(che evidentemente non ha compreso, sorride, e ringrazia, esclamando:)
Merci, cher Maitre, je suis enchanté de vôtre obligeance.
(e va un pò in giro, per lo studio, osservando un pò tutto, con un’aria di grande curiosità, fermandosi a lungo dinanzi a le cose caratteristiche che più lo impressionano. Di tratto in tratto esclama: C’est étonnant!)
Un silenzio.