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”VICENZELLA„

ANNA

… Nun torna cchiù…

DE MURO
(convulso, apre il foglio, e comincia a leggere:)

… Amore mio bello…

(ride, e sta per strappare il foglio)

— La campana della chiesa vicina chiama i fedeli a raccolta. De Muro interrompe la lettura. La cieca mormora una preghiera, e, ritta, la fronte alta, bella come una santa, esce, guidata per mano dalla piccina, senza dire più parola.

De Muro segue la vecchia con lo sguardo. E trasfigurato.

D’intorno è silenzio.

DE MURO

(riprende a leggere lentamente la lettera. La sua voce è velata dalla commozione, — le mani gli tremano. Gli artisti lo circondano, e ascoltano in silenzio.)

Amore mio bello,

Vicenzella tua se ne va. Non la vedrai più! Se ne va tanto lontano!… Se avesse avuto il coraggio di uccidersi, a quest’ora lo avrebbe già fatto… Morirà poco a poco. Perdonala, amore mio bello, perchè tanto ha sofferto, e tanto ti ha amato!… Che tristezza!… Tanto bene ti voglio… Tanto bene… tanto, tanto, tanto!

Lavora, e non pensare piú a me.,. No, no… pensami qualche volta… Sono stata tanto malata… Ho tutta la faccia svisata!