Chesta paggena è stata leggiuta du' vote e mo è fernuta.
Ah, quant'è bello lu murire acciso,
mmocc' a la porta de la nnammurata!
L'anema se ne saglie 'n paraviso,
e 'o cuorpo se lu chiagne la scasata!...
(A metà del canto, passa una donna vestita di nero imbacuccata in uno scialle nero; conduce per mano una bambina vestita a lutto. Guarda verso la «sala di riconoscimento», si segna ed affretta il passo. Il carcerato riprende il canto malinconico).
Ah, quant'è bello lu murire acciso,
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(La tela cala lentamente durante il canto).
Napoli 15-16 Marzo 1891.