(Dopo un lungo silenzio, guarda attorno; s'alza e va all'inferriata per vedere se vede sua madre. Ritorna a sedere sul tavolato) Nisciuno!...
Anielle, anielle!
A uno a uno tirete 'e capille!
Ietta lacreme 'e sanghe 'int''e cancelle!
Arena, arena!
Cerca perduono a mammeta luntana, e strafochete po' cu 'sta catena!...
(A questo punto, Aniello è preso dal pianto. Forti singhiozzi gli squarciano il petto. Grida con disperazione): Mammà! Mamma mia!... Perdoneme 'o schiaffe ca te dette!.....
(Cade in ginocchio piangendo dirottamente).
(Ricomincia più malinconico e va a perdersi in lontananza, a poco a poco)
Arena, arena!
Cerca perduono a mammeta luntana ...
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Napoli, 18 agosto 1894.