Chesta paggena è stata leggiuta.
vedimmo dimane. (A Fortunato). Ve saluto, si' Fortunà. (Con civetteria). Ve lasso in buona cumpagnia...
(Guarda fugacemente le due donne, e non risponde. Poi rientra nella stalla. Poco dopo, ne esce frettolosamente, col cappello in mano, e sparisce a destra).
(Quando Fortunato è uscito, amaramente). Ah! E tuosto l'amico!
(Trattenendo la collera). — Meglio accussì!
Eppure, tengo fede ca avimmo 'assaggià sti cunfiette.
(Mormora cupamente:) — Cunfiette amare!
Vulite che vengo, dimane?
(Distratta.) — Sì. Ma nun tanto priesto. (Nannina esce).