(La trascina sotto l'arco, colpendola). Mala femmena!...
(Con un rantolo). Ah!...
(Getta il coltello; esce atterrito dall'angiporto e fugge, silenzioso).
(Di dentro, con voce soffocata). Nun arapì!... Furtunà!... Nun arapì!... (Batte replicatamente alla porta).
(Si trascina carponi, morente, fino alla stalla. Leva la mano a picchiare. Invoca col rantolo dell'agonia:) Furtunà!... Aiuteme!.... Mm'ha accisa!.... (Picchia nuovamente. Nessuno risponde. Ella cade, sfinita, imprecando negli spasimi della morte immediatamente:) Nfame!... Mm'ha lassata... Nfame!... (Si abbatte contro il suolo, morta).
(Continuano le grida rauche di Cannetella, Giungono dalla via, lo scalpitìo dei cavalli e il tintinnio dei sonagli.
Napoli, Sett. 15-19-1898.