queste passioni, fiorite nella penombra d'una umile via ignorata, che chiude tanti misteri di desiderio, e tanti palpiti di idealità. Menotti Bianchi à idealizzato e rigenerato, nell'erroneo concetto comune, il suo popolo, che non è agitato dalle brame feline che formano il repertorio degli istrioni da arena, ma che à nell'intimo profondo tutto un tesoro di poesia, e che canta, nel fascino delle notti indolenti di luna, le più belle e le più ardenti canzoni che abbia mai saputo creare un popolo, al mondo!
Menotti Bianchi à diritto, al fine, a quel raggiungimento d'ideali, che è stato il sogno unico, puro ed eletto di tutta la sua giovanile ed incessante laboriosità prodigiosa. E la vita serberà a questo suo forte figlio il sorriso dell'arte e il bacio della bellezza, unica conquista alla quale ànno ansiosamente aspirato le sue energie accese, unico fulgore al quale ànno drizzato il volo, le possanze del suo spirito profondo e comprensivo.
Da: «Vita Letteraria» anno VI, n. XII (Roma).
Nicolò F. Mancino