scena prima
La tela si leva lentamente. Quando è a metà del palcoscenico s’ode una voce interna cantare malinconicamente da un altro camerone.
Rafele e Cicciariello, seduti sulle tavole di un letto, giocano a carte e fumano.
Federico ’o pittore e Totonno seggono sulle tavole di un altro letto: il secondo stende il braccio destro denudato e il primo glie lo va tatuando con un ago e col nerofumo. Il ragazzo Luigiello, accosto ad essi, osserva curiosamente l’operazione.
Don Gennaro ’o cusetore è occupato a scrivere, con la matita, de’ numeri in un libriccino. Siede sulle tavole del primo letto a sinistra dello spettatore.
Steso sul suo letto, col capo poggiato sui materassi ravvoltolati, Peppe Pazzia dorme. Sotto al suo letto è una brocca, tra un fiasco di vino e un paio di scarpe.
È sera. Tutti tacciono.
La voce interna
A San Francisco
mo’ sona ’o risveglio,
chi dorme e chi veglia,
chi fa nfamità!...