— IV —
saremmo tenuti a riprodurla. — E non solo
le parole del nostro patrio dialetto segnammo,
ma la maggior parte di quelle ben anco
che si discostano dalla Toscana ortografia,
seguendone quella che fu usata dai classici
scrittori di esso, indicandone però la varietà
e tacendone la rassomiglianza.
Di seguito al vocabolo ponemmo il corrispondente toscano e la varietà de’ suoi significati, e del vocabolo domestico trattammo minutamente in tutta la sua equivalenza.
Nel rapportare poi i verbi o qualche verbo particolare di esso dialetto molte volte facemmo senza de’ loro participii o dèi sostantivi che ne derivassero, come pure ci dispensammo dall’inserirvi de’ sostantivi i loro aumentativi, peggiorativi, diminutivi o qualche aggettivo che ne derivasse o il verbo che se ne fosse formato, e a ciò non sempre e costantemente ci attenemmo o pei significati diversi che si avevano o per altra giusta ragione.
Scrivemmo infine, tante voci quante bastar potessero alla intelligenza degli stranieri non solo, ma anco de’ nostri compatrioti