Wikisource:Sandbox: Cagnamiente nfra 'e versiune

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TESTING…
 
<div class="pagetext">
{{Templatestyle|teatro6}}
<poem>
;Carlo.:{{gap|7em}}Oh Ciel! S’io niel credessi{{R|60}}
Amico mai, più di vergogna in volto
Avvamperia che d’ira.
;Isabella.:{{gap|9em}}Eppur sol’egli
Sente or di te pietà. Del Padre iniquo
Ei mi svelò fa trama.
;Carlo.:Incauta, ahi troppo
Credula tu! Che festi? Ahi, perchè fede{{R|65}}
Prestasti a tal pietà? Se il ver ti disse
Di scellerato Rè peggior Ministro,
Ei t’ingannò col ver.
;Isabella.
{{gap|5em}}Ma il dir che giova?
Tu proverai di sua pietà non dubbj
Effetti or, sol che mi t’arrendi a’ preghi.{{R|70}}
Ei qui mi mena di nascosto; e i mezzi
Già di tua fuga appresta; io ve l’indussi:
Deh! fuggi; deh! non tarda; il Padre fuggi,
</poem>
 
 
{{centrato|''PAOLO FALCOLNIERI''}}
<poem>A che sul tergo Amor sì forti vanni,
Se poi gli batti così tardi e lenti,
Ch’entrat’in questo cor non son possenti
Di cavartene amor dopo tant’anni
{{R|5}}Mira quel Vecchio anticò a’ mostri danni
Se batte i suoi, che non son mai presenti
E tu Garzone, Arciero, e Dio consenti
D’esser da men di lui, per darne affanni!
Dagli il tuo pigro omai, prendi il suo lieve,
{{R|10}}E sia lunga la vita, e breve il male,
Quant’è lungo ora il mal, la vita breve.
E se nol puoi, per l’onor tuo lo strale
Tempra almeno in quel dolce, onde riceve
Respiro un core, o metti giù quell’ale.</poem>
 
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